Triste storia di una Cenerentola salentina

Triste storia di una Cenerentola salentina

24 Maggio 2023 0 Di Ilaria
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Ascoltare una leggenda salentina è sempre un piacere. Pur tuttavia, non tutte hanno il lieto fine…Se la storia di Cenerentola vi sembra un grande classico della Disney e niente più, ebbene sappiate che nel cuore del Salento narra la leggenda che abbia vissuto – seppur brevemente – un’altra innamorata le cui vicende ci accingiamo a raccontarvi. E perché la descriviamo come una Cenerentola? Perché, nel suo tentativo di fuga, avrebbe perso proprio una scarpetta. La nostra leggenda è autenticamente salentina e carica di romanticismo, e pur tuttavia, la sua fine non è idilliaca come quella della celeberrima favola. Scopriamola assieme.

E’ possibile morire per amore? La storia è piena di leggende e racconti di uomini e donne morti per amore. Ed è quello che è accaduto, secondo leggenda, presso la masseria Lu Mucchiu, situata alle porte di Mesagne. Qui viveva la bellissima Leta, giovane figlia di una famiglia nobiliare della zona. I genitori la volevano promessa ad un giovane facoltosa, ma lei non aveva occhi che per un giovane contadino che lavorava a servizio presso la masseria. L’amore era ricambiato, e la giovane nobildonna non intendeva cedere.

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Sicchè una notte propose all’amato di fuggire, e di tornare dopo qualche giorno “a cose fatte” alla masseria, onde mettere la famiglia di lei di fronte al fatto compiuto. La classica “fuitina”, insomma. E così i due fecero. Fuggirono in una notte di luna piena e si ripararono presso un casale poco distante dalla masseria.

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Per loro sfortuna, tuttavia, i genitori di lei si adirarono enormemente, e inviarono i fratelli della giovane alla ricerca dei due amanti. Sellati i cavalli in fretta e furia, i giovani partirono, e non fu difficile individuare i due amanti. Il giovane fu ucciso barbaramente, mentre Leta fuggì. E fu proprio allora che, novella Cenerentola, perse una scarpetta fuggendo nella notte. I due fratelli inseguirono le anomale orme sino ad arrivare ad un vecchio forno in pietra, dove la ragazza aveva trovato nascondiglio.

La giovane implorò i fratelli di perdonarla e salvarla, ma per lei non ci fu pietà. I due appiccarono il fuoco alle sterpaglie attorno al forno, e ben presto tutto prese fuoco. La giovane Leta morì atrocemente arsa viva.

Ancora oggi, a Mesagne, c’è chi dice di udire nottetempo le grida e gli ululati della povera Leta provenire proprio dalla masseria Mucchio. La giovane è stata vista aggirarsi, sotto forma di sagoma bianca, tra le stanze della masseria. E c’è chi dice che abbia anche aggredito qualche intrepido curioso che abbia tentato di avvicinarla.

Vi abbiamo raccontato una delle tante leggende salentine che ancora oggi capita di udire e tramandare di famiglia in famiglia.

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Ilaria
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