I mari del Salento invasi da una pianta aliena
3 Marzo 2023Sicuramente avrete sentito parlare, nei mesi scorsi, di alcune specie faunistiche non autoctone del Salento che pur tuttavia hanno colonizzato i mari attorno alle sue coste. Ci riferiamo all’aguglia imperiale e al granchio blu, che ora popolano stabilmente i nostri mari in virtù di un surriscaldamento globale che naturalmente ha interessato anche il mar Mediterraneo. Oggi è la volta invece di una pianta. Che sta crescendo rigogliosa sulle coste salentine ed invadendo i mari del Salento, con una certa preoccupazione da parte degli esperti. Scopriamo assieme di che pianta si tratta.
Pianta aliena invade i mari del Salento
Non si pensi che il termine “alieno” faccia riferimento a qualcosa di proveniente da luoghi extraterrestri. E’ aliena, precisano gli studiosi, in quanto non autoctona. Proprio come accaduto nel caso dei due pesci sopracitati. Il suo nome è Halophila Stipulacea e la sua presenza è stata confermata anche a livello accademico: difatti, la comparsa di quest’erba che non ha nulla di Salentino è stata anche citata in un articolo a lei interamente dedicato, comparso su una prestigiosa rivista accademica, la Mediterranean Marine Science.
Da dove proviene l’Halophila Stipulacea?
L’Halophila Stipulacea è un’angiosperma marina. Se frequentate i mari del Salento sarete maggiormente abituati a vedere la poseidonia, la classica “erba” che popola (o dovrebbe popolare) i fondali marini del mar Mediterraneo. La poseidonia oggigiorno è una pianta a rischio di estinzione ed è preziosissima per l’ecosistema marino, tant’è che molti ricercatori e scienziati si stanno adoperando per ripiantarla laddove è andata persa. Al contrario, l’Halophila Stipulacea ha fatto la sua comparsa nei mari antistanti il Salento da sola ed in autonomia, senza intervento umano. Secondo gli esperti, infatti, la Halophila stipilacea è giunta nel mar Mediterraneo attraversando il Canale di Suez.
Dov’è diretta la pianta e che conseguenze avrà sugli ecosistemi
La pianta acquatica è diretta verso nord ovest: la sua colonizzazione non interessa solamente il Salento, ma anche la Sardegna e le acque francesi. Gli esperti dell’università del Salento però non hanno dubbi: è una situazione da monitorare. Cambiano i climi, cambiano gli habitat, piante e animali si spostano dunque. Ma fino a che punto questi cambiamenti sono innocui? Dipende. Rispondono gli studiosi. Di certo, l’arrivo di animali e piante non appartenenti ai luoghi che stanno popolando potrebbe modificare l’ecosistema locale, mettendo a repentaglio il benessere o persino la sopravvivenza di chi invece “è di casa”.