Cos’è la frisa salentina ?
27 Giugno 2023Hai prenotato le tue vacanze in Salento e sicuramente ti troverai a sentir parlare spesso della frisa Salentina. Cos’è esattamente la frisa salentina? Come si mangia? Quanti tipi ne esistono? E quando si mangia? Rispondiamo insieme a queste domande in modo da arrivare alle vacanze pronti e preparati sul tema.
Cos’è la frisa Salentina?
Frisa, frisella o frisellina? Che confusione!
La frisa salentina è una sorta di panetto tondeggiante di pane duro (anzi, durissimo), tagliata orizzontalmente in due dischi. Ciascuna delle due metà è una frisa. Ne esistono di vari tipi a seconda del tipo di farina usata per la sua realizzazione: di grano, di orzo, integrale, ai cereali, e via dicendo. Quando avrete imparato a gustarla, scoprirete anche qual è la vostra tipologia preferita.
Si distingue dalla frisellina per dimensione (perchè la frisellina è molto più piccola) e perchè, a differenza della frisellina, la frisa si gusta previa immersione in acqua. La frisellina, al contrario, è meno dura, e si gusta semplicemente dopo averla condita (basta anche un filo di olio pugliese).
Attenzione però: c’è un altro termine che potrebbe portarvi in confusione: frisella. Ebbene, con il termine frisella si indica spesso la frisa, quella grande.Speriamo di non avervi fatto fare troppa confusione!
Come condire la frisa del Salento?
Prima fase: l’ammollo
La frisella o frisa salentina ha un diametro di una decina di centimetri circa. Si consuma, come detto, previa immersione in acqua. Pensate, in Salento si trovano degli utensili da cucina chiamati proprio sponza frise (ovvero bagna frise), ma se non ne avete uno niente paura: procuratevi un piatto fondo o una piccola insalatiera, e riempitela d’acqua di rubinetto.
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Dovrete poi immergere la frisa nell’acqua per alcuni istanti. Quanti? Dipende dai vostri gusti e dalla vostra esperienza: c’è chi la gradisce ancora croccante e corposa, chi invece la predilige morbida. Una buona via di mezzo è l’ideale. Mentre la tenete in ammollo, premetela leggermente con un dito: vi renderete subito conto del livello di morbidezza raggiunto.
Un minuto in ammollo al massimo ad ogni modo è sufficiente per la frisa salentina. Considerate che non deve rompersi nell’acqua e che ogni tipo di farina potrebbe rispondere diversamente all’ammollo.
Seconda fase: il condimento
Dopo aver bagnato la frisa, spostatela sul vostro piatto e conditela. La prima cosa da fare è strofinarne la superficie con del buon pomodoro maturo, pieno di semi se possibile. Aggiungete poi olio e sale. A questo punto potete aggiungere tutto ciò che desiderate: sottoli pugliesi, affettati, tonno, salmone, rucola, carciofini, olive, altri pomodori, capperi….
La versione classica della frisa salentina è, per così dire, molto basic: pomodoro, olio, sale e basilico sono già sufficienti per ottenere una frisa del Salento gustosissima ed aderente alla tradizione.
Quando è il momento migliore per mangiare la frisa salentina?
La frisa salentina si gusta spesso per cena. In Salento – soprattutto d’estate – si cucina a pranzo, mentre per cena si prediligono pasti freddi e meno impegnativi. La frisa è la cena estiva salentina per eccellenza, ma anche i cibi da strada vanno per la maggiore.
La frisa salentina è ottima anche per pranzo, magari in riva al mare. Non è infrequente trovarla presso le spiagge del Salento, proposte dai tanti lidi che punteggiano la costa salentina. Ebbene, non v’è nulla come il piacere di gustare una frisa del Salento in riva al mare!
La frisa è uno dei piatti tipici più buoni del forno salentino, nasce dall’essiccazione e tostatura del pane di grano duro o di orzo in doppia cottura. Generalmente viene usato un forno a legna, queste sono le più caratteristiche e tradizionali.
Nel nostro sito le potrai trovare sia di grano che di orzo, ma anche di farro e integrali.
Differenza tra frise e friselle
Bisogna stare attenti a questa sostanziale differenza. Le frise sono quelle grandi, comunque in genere quelle che vanno bagnate prima di essere consumate, ma soprattutto condite. Le friselline sono invece delle piccole frise, o mini frise, che non vanno assolutamente bagnate, ma possono essere sgranocchiate o gustate insieme ad un condimento, che può essere un paté oppure semplicemente del pomodoro spezzettato.
Si può conservare per lungo tempo, per essere consumata deve essere prima ammorbidita quindi immersa in acqua qualche secondo e poi condita. La versione classica della frisa salentina prevede un filo d’olio, pomodori e un pizzico di sale. E’ un piatto molto semplice, gustoso, molto apprezzato con le alte temperature estive.
La frisa è un prodotto tipico della Puglia, in particolare del Salento. È un pane di grano duro o di orzo che viene cotto due volte, una prima cottura per cuocere l’impasto e una seconda cottura per essiccarlo e renderlo croccante.
La Frisa del Salento può essere consumata sia da sola, come snack, sia condita con vari ingredienti, come pomodoro, mozzarella, olio, origano, sale, ecc.
Le friselle sono una variante della frisa che è più piccola e non viene bagnata prima di essere consumata.
La differenza principale tra frise e friselle è quindi la grandezza e il fatto che le friselle non vengono bagnate.
Per quanto riguarda la conservazione, la frisa può essere conservata per lungo tempo in un luogo fresco e asciutto.
La frisa è un piatto semplice e gustoso, che può essere consumato in qualsiasi momento della giornata.
Ecco alcuni suggerimenti per condire la frisa del Salento:
- Versione classica: pomodoro, mozzarella, olio, origano, sale
- Versione vegetariana: pomodoro, mozzarella, verdure grigliate, olio, origano, sale
- Versione vegana: pomodoro, tofu, verdure grigliate, olio, origano, sale
- Versione con carne: pomodoro, mozzarella, prosciutto, salsiccia, olio, origano, sale
- Versione con pesce: pomodoro, mozzarella, tonno, salmone, olio, origano, sale
La frisa può essere anche utilizzata per preparare altri piatti, come insalate, zuppe o minestre.
Per quanto tempo si conserva la frisa?
La frisa salentina ha un tempo di conservazione abbastanza lungo a patto che richiudiate adeguatamente la confezione e che la riponiate in un luogo fresco, buio e asciutto. L’aria potrebbe renderla avvizzita, dunque richiudere benissimo la confezione è d’obbligo.
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Quante friselle si possono mangiare nella dieta?
Il numero di friselle che si possono mangiare in una dieta dipende da vari fattori, tra cui:
- Il tuo fabbisogno calorico giornaliero: Questo varia a seconda dell’età, del sesso, del livello di attività fisica e degli obiettivi di peso.
- La composizione nutrizionale delle friselle: Generalmente, una frisella di circa 50 grammi contiene circa 150-200 calorie, a seconda degli ingredienti e del metodo di preparazione.
- Gli altri alimenti consumati durante la giornata: È importante bilanciare i pasti per assicurare un’adeguata assunzione di nutrienti.
Come guida generale, se stai seguendo una dieta ipocalorica o equilibrata, potresti considerare di mangiare 1-2 friselle per pasto, abbinandole a verdure, proteine magre e grassi sani per creare un pasto completo e nutriente. Tuttavia, per una raccomandazione personalizzata, è sempre meglio consultare un nutrizionista o un dietologo.
Come si bagnano le friselle?
Le friselle sono un tipo di pane secco che va inzuppato in acqua per ammorbidirsi prima di essere consumato. Ecco il procedimento tipico per bagnarle:
- Preparare l’acqua: Riempire una ciotola con acqua a temperatura ambiente. Alcuni preferiscono aggiungere un pizzico di sale, ma questo è opzionale.
- Immergere la frisella: Prendere la frisella e immergerla nell’acqua per qualche secondo. Il tempo esatto dipende da quanto è secca la frisella e da quanto la vuoi morbida. Solitamente bastano 5-10 secondi.
- Scolare la frisella: Estrarre la frisella dall’acqua e lasciarla scolare brevemente per eliminare l’eccesso d’acqua.
- Condire: Una volta ammorbidita, la frisella può essere condita a piacere. I condimenti tradizionali includono olio d’oliva, pomodori freschi, origano, sale e basilico. Puoi aggiungere anche altri ingredienti come tonno, olive, cipolla, formaggio o verdure grigliate.