
Cicoria selvatica, ecco perché e come gustarla
9 Maggio 2023Le due erbe spontanee commestibili che maggiormente dominano la scena culinaria pugliese sono senza dubbio la cicoria selvatica ed i grespini (noti comunemente come crespini o zanguni). Scopriamo oggi qualcosa di più sulla cicoria selvatica e perché dovremmo portarla in tavola. Non dimentichiamo infine di andare insieme alla scoperta di qualche ricetta gustosa per preparala.
Cos’è la cicoria selvatica e perché portarla in tavola
La storia della cicoria selvatica è molto antica e molto radicata in regione, a tal punto che spesso è protagonista di detti e proverbi locali. Un fatto non marginale che ci dà testimonianza del ruolo cruciale che la cicoria cresta (o selvatica) riveste anche a livello culturale in Puglia e in Salento.
La cosa curiosa della cicoria selvatica che non tutti sanno è che i suoi fiori sono dei veri e propri orologi svizzeri! Si aprono e si chiudono tutti i giorni al medesimo orario! Un’altra cosa interessante relativamente alla cicoria selvatica è che è interamente commestibile: spesso in giro si trova in vendita solamente la sua parte verde, ma anche i suoi fiori sono commestibili.
Occhio però: è importante saperla riconoscere. Esistono dei fiorellini molto simili, del medesimo colore giallo, ma velenosi. Come ben sapete, invece, la cicoria selvatica altro non è che la pianta del tarassaco.
Proprietà nutrizionali della cicoria selvatica
La cicoria selvatica fa anche molto bene alla salute: è ricca di sostanze nutritive preziose per il nostro benessere. I grandi protagonisti sono la vitamina B2 e il potassio. La vitamina B2 è ottima per il benessere degli annessi cutanei e del sistema nervoso, mentre il potassio è importante per la salute dell’apparato cardiovascolare e del sistema nervoso. Non mancano, infine, il calcio, il magnesio, la vitamina C, A, il ferro, sostanze preziose per il benessere generale del nostro organismo e del sistema immunitario in particolare.
Come cucinare la cicoria selvatica
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Lavate molto bene la cicoria in abbondante acqua fresca corrente. Eliminate le foglioline ingiallite o morte così come le radici, con l’aiuto di un coltello. Risciacquate ancora, dopodichè mettete a bollire in acqua bollente salata. Dopo alcuni minuti saranno tenere: scolatele e sciacquatele con acqua fredda dimodo che perdano l’amaro. Preparate una padella a bordi alti con olio pugliese, qualche pomodorino, uno sponzale (o cipollotto) tritato. Aggiungete la cicoria e una grattugiata di formaggio Gavoi o altro formaggio di vostro gusto. Fate cuocere un’altra mezz’ora abbondante.
Tra le tante verdure selvatiche che arricchiscono la cucina tradizionale pugliese, oltre alla cicoria selvatica, troviamo anche la Paparina, una pianta spontanea particolarmente apprezzata per il suo gusto unico e leggermente amarognolo. La Paparina non è altro che il papavero selvatico in fase giovanile, raccolto prima della fioritura e lavorato con cura secondo le antiche tradizioni locali. Ricca di sapore, è perfetta da gustare saltata in padella con olio e aglio, oppure come contorno dal carattere autentico e deciso. Un ingrediente povero, ma dal valore gastronomico inestimabile.
Potete servire le cicorie selvatiche come contorno, da sole, oppure con un purè di fave. La cicoria selvatica è ottima anche con le fave fresche!