Breve storia del Salento
Il Salento è una zona geografica che si identifica con la parte più meridionale della regione Puglia. Alla identità geografica se ne affianca un’altra di indole storica. La terra salentina è stata luogo di grandi movimenti umani e storici sin dai secoli più antichi. Luogo di passaggio e di dimora per popolazioni provenienti da ogni dove, come testimoniato dalla madre di Ostuni, dalle veneri di Parabita, dai graffiti ritrovati nella grotta dei Cervi a Otranto o nella grotta Romanelli a Castro.
O, ancora, dai graffiti presenti nella famosa Grotta della Poesia e da quanto ancora oggi ci raccontano gli innumerevoli dolmen e menhir presenti in tutto il suo territorio. Un territorio abitato già nel Paleolitico, dunque, ma che successivamente ha visto come protagonisti i Messapi, che seppero spingersi a nord verso la Peucezia (Terra di Bari) e ad ovest verso la Calabria e la Basilicata. Furono proprio i Messapi a scontrarsi con i Tarantini quando Taranto era ancora sotto la Magna Grecia, e furono ancora loro ad allearsi con i tarantini contro i romani. Un dissidio che di fatto spianò la strada alla conquista dei romani, avvenuta nel 260 a.C. E dunque arrivarono i romani, costruirono le loro splendide vie, come la via Appia, che terminava in quel di Brindisi, dove per lungo tempo è stato possibile vedere i due “terminali”
Oggi uno è ancora a Brindisi, l’altro è partito alla volta di Lecce, dove già da lungo tempo svetta in Piazza S. Oronzo. Insomma, la Terra dei due mari ha davvero tanto da raccontare. Ma la storia va avanti. Dopo il 476 d.C. quando l’Impero Romano di Occidente cade, il Salento, come d’altronde anche tutta la Puglia, diventa oggetto di conquista da parte di tante e diverse popolazioni provenienti da ogni dove: Goti, Bizantini, Longobardi, Saraceni.
Terminata la dominazione Bizantina, che portò alla formazione di quella che oggi indichiamo come la Grecìa Salentina, un’enclave linguistica dove sopravvivono retaggi di lingua ma anche di folklore e di rito greco, fu la volta dei Normanni e degli Svevi, con il famosissimo Federico II di Svevia, che come tutti sanno ha lasciato una traccia indelebile del suo essere così mentalmente aperto, curioso, cosmopolita, specie per i suoi tempi. Imperdibile la visita ai castelli federiciani, come Castel del Monte, ma non solo. E poi non possiamo non menzionare il Principato di Taranto, che includeva in sè la contea di Soleto e di Lecce, fino a Matera e Polignano. Una realtà straordinaria che durò fino al 1465, e che vide come protagonisti due nobili che lasciarono a loro volta un segno indelebile sul territorio salentino: Raimondello Orsini del Balzo e Maria d’Enghien, ma anche Giovanni Antonio Orsini del Balzo, figlio di Raimondello.
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Grazie a questi personaggi la Terra d’Otranto di fatto sopravvive al Regno di Sicilia, poi Regno di Napoli e Regno delle Due Sicilie, mantenendo una sua indipendenza ed una sua identità. Si pensi peraltro che solo nel 1861, con l’Unità d’Italia, la Provincia di Terra d’Otranto divenne provincia di Lecce, a sua volta suddivisa in 4 circondari: Lecce, Brindisi, Taranto e Galipoli. La provincia di Taranto, chiamata fino al 1951 provincia dello Jonio, nacque nel 1923. Insomma, una grande penisola con una grande storia.
Toponimo del Salento
Sembra che il toponimo Salento derivi dal nome di un re messapico che si chiamava Sale, anche se in messapico Salento significa mare. In latino, invece, salum significa terra circondata dal mare. Come vedete le spiegazioni non mancano e tutte hanno un senso. Altri studiosi pensano che Salento derivi dai coloni cretesi che provenivano dalla città di Salenzia.
Aree territoriali del Salento
Il Salento è suddivisibile secondo le sue provincie che sono Brindisi, Taranto e Lecce. Ma non solo. Ciascuna piccola zona al suo interno ha peculiarità uniche nel suo genere a livello geografico ma anche storico culturale, che rendono poi l’intera penisola davvero molto molto particolare. Esse sono:
- Brindisi, Lecce e Taranto, come detto
- Capo di Leuca
- Grecia Salentina
- Magna Grecia
- Riviera dei Trulli
- Serre Salentine
- Terra d’Arneo
- Terra d’Otranto
- Terra dei Messapi
- Terra delle Gravine
- Terre del Primitivo
- Valle d’Itria
- Valle della Cupa
La cucina tipica del Salento ed i prodotti tipici salentini
La cucina tipica del Salento è fatta di tanti piccoli grandi sapori che costellano, per così dire, i momenti della giornata dei salentini. L’africano per esempio è un dolcetto a base di zabaione simile a una meringa, da gustare la mattina in alternativa al classico pasticciotto leccese, una pasta frolla ripiena di crema. Se è estate, si può bere un buon caffè in ghiaccio. Per l’aperitivo o al posto della cena è possibile gustare un calzone fritto o un rustico leccese, o ancora una puccia, farcita con capocollo di Martina Franca o con carne al fornello. Anche durante le feste a tavola non mancano i piatti rappresentativi: le cartellate, la ciambella di Pasqua e gli struffoli ne sono alcuni esempi. Tra i prodotti più antichi troviamo le conserve, come la conserva mara o amara, originaria di Spongano, la cupeta, un mandorlato tipico delle feste patronali, le fave e cicorie, piatto tipico della tradizione, la cotognata, una specie di marmellata molto densa che si taglia a pezzi. Abbondano poi le focacce, gli involtini di interiora, i lampascioni e le lumache in tutte le salse, il fresco latte di mandorla d’estate e ancora molto molto altro.