San Martino in Salento: tradizioni e cultura di una festa autunnale

San Martino in Salento: tradizioni e cultura di una festa autunnale

15 Ottobre 2024 0 Di Ilaria
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L’11 novembre, il Salento si accende di festa per celebrare una delle ricorrenze più sentite del territorio: San Martino. Questa festività, che ha radici profondamente radicate nella cultura contadina e vinicola del Sud Italia, è un momento speciale in cui tradizione, convivialità e sapori locali si fondono, creando un’atmosfera unica.

Le origini della festa e la leggenda sul clima mite

San Martino è una ricorrenza che ricorda la figura di Martino di Tours, un soldato romano diventato vescovo e santo, noto per un gesto simbolico di carità: la donazione di metà del suo mantello a un mendicante tremante di freddo. La leggenda narra che subito dopo questo atto di generosità, il clima si fece improvvisamente più mite, dando vita alla cosiddetta “Estate di San Martino”. Questo periodo di caldo fuori stagione ha da sempre rappresentato un simbolo di rinascita e di buon auspicio, e in molte regioni d’Italia, specialmente nel Salento, la festa è un’occasione per ringraziare per i frutti della terra e per inaugurare il nuovo vino.

San Martino e il vino novello

Il legame tra San Martino e il vino è uno degli aspetti centrali della festività. Nel Salento, l’11 novembre segna ufficialmente la fine della vendemmia e il momento in cui si assaggia per la prima volta il vino novello, il risultato del lavoro nei vigneti. Questa antica tradizione si è tramandata di generazione in generazione, trasformando la festa di San Martino in un evento conviviale e simbolico: si brinda al nuovo vino e si spera in un raccolto abbondante per l’anno successivo.

Il proverbio popolare “A San Martino ogni mosto diventa vino” riflette perfettamente il significato di questa giornata. Nelle campagne salentine, infatti, già dall’autunno inoltrato si preparano i tini, e le cantine si riempiono dell’inconfondibile aroma della fermentazione, pronti per celebrare con amici e parenti il tanto atteso momento.

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I sapori di San Martino: la tavola del Salento

Accanto al vino, la tavola di San Martino è protagonista della festa. Il Salento è famoso per la sua gastronomia ricca e autentica, e durante questa ricorrenza si preparano piatti tipici che rendono omaggio ai sapori autunnali. Tra i cibi più tradizionali troviamo le “frise”, una sorta di pane secco da inzuppare in acqua e condito con pomodorini e olio extravergine d’oliva, oppure le “pittule”, delle piccole frittelle di pasta lievitata, semplici o arricchite con ingredienti come baccalà, cavolfiore o alici.

Un altro protagonista della tavola di San Martino è la carne, in particolare quella di maiale, che viene cucinata in vari modi: arrosto, alla brace o sotto forma di salsicce. Questi piatti sono accompagnati da contorni di verdure di stagione, come cicorie selvatiche o peperoni fritti. Il tutto si conclude con dolci tipici come i “purceddhruzzi” (piccoli dolcetti fritti e ricoperti di miele), che rendono la fine del pasto un momento ancora più dolce.

Pittule salentine

Le tradizioni popolari

San Martino nel Salento non è solo una festa di sapori, ma anche di musica, balli e rituali. In molti paesi, in particolare nelle zone rurali, si accendono falò, attorno ai quali ci si riunisce per raccontare storie, intonare canti tradizionali e ballare la pizzica, la tipica danza salentina che, con il suo ritmo travolgente, scalda gli animi e unisce le persone in un’atmosfera festosa e condivisa.

Spesso, durante la notte di San Martino, si organizzano serate di “cantine aperte”, in cui le aziende vinicole del territorio aprono le loro porte ai visitatori, offrendo degustazioni di vino novello e prodotti locali. Questo evento è particolarmente apprezzato sia dai locali che dai turisti, perché offre l’opportunità di immergersi nelle tradizioni agricole del Salento e di assaporare il meglio che la terra ha da offrire in questa stagione.

Il significato di San Martino oggi

Se un tempo San Martino era principalmente una festa legata al ciclo agricolo, oggi ha assunto un significato ancora più ampio. È diventata un’occasione per riscoprire le proprie radici, per ritrovare il contatto con la terra e per celebrare la convivialità e l’ospitalità che caratterizzano il popolo salentino.

Il clima mite di novembre e la bellezza dei paesaggi salentini, con i loro uliveti e vigneti, rendono la festa di San Martino anche un’occasione perfetta per esplorare il territorio. Sono molte le persone che approfittano di questa giornata per visitare i borghi storici del Salento, fare escursioni o semplicemente godersi una passeggiata tra le campagne, dove l’autunno dipinge la natura di colori caldi e accoglienti.

Conclusione

San Martino in Salento non è solo una festa religiosa, ma una celebrazione del ciclo della vita, del lavoro contadino, della comunità e del piacere della condivisione. È un momento in cui il passato e il presente si incontrano, dando vita a una tradizione che, seppur antica, continua a essere viva e sentita da tutti, giovani e anziani. Per chiunque abbia la fortuna di trovarsi in Salento l’11 novembre, partecipare a questa festa è un’esperienza che permette di scoprire l’anima più autentica e calorosa di questa terra.