Come diventare food influencer

Come diventare food influencer

30 Luglio 2023 0 Di Mario
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Diventare food influencer è l’obiettivo di tantissime persone con la passione per il web e per il cibo. Come intraprendere questa professione? Se ti stai ponendo domande in merito, non devi fare altro che proseguire nella lettura dell’articolo.

Focus sul target

Il primo passo a fare quando ci si pone l’obiettivo di diventare food influencer è definire bene il proprio target. Si ha intenzione di rivolgersi alle famiglie? Allora si potrà partire postando contenuti relativi ai pasti dei propri figli o alla loro pianificazione.

Si ha l’obiettivo, invece, di intercettare un target di adolescenti o di appassionati di cibi bizzarri? In questo caso, si potrà partire facendo l’unboxing di una box cibo americano, mostrando ai propri follower alimenti originali che è difficile trovare in Italia.

Scatti di qualità

Sembra banale ricordarlo, ma senza scatti di qualità non si va da nessuna parte. Quando si chiamano in causa quelli da pubblicare sui social, Instagram prima di tutto, è bene rammentare il fatto che sì, uno smartphone può bastare. Bisogna, però, conoscere le app giuste.

Tra le più famose è possibile citare Snapseed, che ha il vantaggio di essere semplice da utilizzare e super intuitiva. Un’altra app degna di nota quando si parla di editing per foto social perfette è VSCO, che può essere definita, a ragione, come un grande classico per gli amanti dei social.

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In merito a quest’ultima app, è doveroso rammentare che non tutti i filtri sono gratuiti. I costi da affrontare sono estremamente ridotti, ma comunque presenti.

Lavoro sui follower

Questa regola è tra le più importanti in assoluto quando si compiono i primi passi come influencer. All’inizio almeno, è cruciale avere, sia tra i follower, sia tra i seguiti, profili legati al proprio mondo. Non importa che si tratti di ristoranti o di altri creator: quello che conta è che, nelle liste, non sia presente il profilo generico della sorella o della zia. Bisogna, infatti, partire da subito come un riferimento riconoscibile nel proprio settore, aspetto nodale anche per essere apprezzati dall’algoritmo.

Non solo social

Chi dice che il lavoro di influencer è facile, dovrebbe cambiare idea. Pur impegnandosi, è naturale, nei primi tempi, non avere collaborazioni entranti con aziende o piccoli artigiani. In attesa che la macchina social inizi a ingranare, è consigliabile concentrarsi anche su Amazon e creare una pagina di affiliato, promuovendo prodotti che si utilizzano nella propria quotidianità in cucina.

Ricordiamo che i link affiliati devono essere sempre dichiarati – esattamente come le collaborazioni retribuite – e che la pagina affiliata può essere ovviamente affiancata alle partnership pubblicitarie a carriera avviata.

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Coerenza

Un caposaldo dell’attività di qualsiasi influencer, soprattutto in un ambito delicato come il food, è la coerenza. Se si parte, per esempio, costruendosi un’immagine di creator legato a temi come l’alimentazione vegetale e a km 0, non ha senso, da un giorno con l’altro, iniziare a pubblicizzare multinazionali.

Attenzione: nessuno ha detto che non si possa fare. Alla base, però, deve esserci un lavoro di rebranding profondo, che non dura certo due settimane e che deve essere approcciato con la consapevolezza del fatto che, soprattutto all’inizio, qualche follower verrà perso.

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Sicurezza prima di tutto

A prescindere dalla tipologia di target al quale ci si rivolge, nel momento in cui si intraprende un’attività di food influencer è basilare porre attenzione alla sicurezza.

Un esempio? Se si parla alle famiglie – e, di riflesso, anche alle donne in gravidanza – non si può pensare di pubblicizzare verdure crude prelavate in busta, preparazioni con uova crude o insaccati. Si tratta, in tutti i casi appena menzionati, di alimenti non sicuri per le gestanti. Quando si è influencer, si ha un’enorme responsabilità ed è sempre bene ricordare che, con i propri contenuti, si impatta, in parte, sulla salute dei propri follower.